martedì 23 settembre 2008

ECO DI BERGAMO - 23/09/08 - "TAGLI ALL'8 PER MILLE. A BOCCA ASCIUTTA I 13 PROGETTI OROBICI"

di Fausta Morandi

Nessuna delle proposte bergamasche sarà finanziata Misiani e Sanga (Pd): «Presa in giro per i contribuenti»
Nubi nerissime si addensano su tredici progetti di varia natura messi in cantiere da comuni, parrocchie e organizzazioni non governative orobiche. La cassa piange, e da Roma non arriveranno i fondi richiesti per sostenere ristrutturazioni di edifici sacri o pubblici e azioni umanitarie in Asia e America latina. Le cattive notizie si evincono dallo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri, presentato alle Camere per il parere, che ripartisce i fondi dell'otto per mille di pertinenza statale per il 2008. Quest'anno a devolvere l'otto per mille allo Stato sono stati il 7,6% degli italiani, dando vita a un «tesoretto» di 1 miliardo e 34 milioni di euro. Di questi, 89 milioni sarebbero dovuti andare, a livello nazionale, a progetti di conservazione dei beni culturali, lotta alla fame nel mondo, assistenza ai rifugiati e interventi sulle calamità naturali. Il decreto 93 del 2008, tuttavia, ha dirottato gran parte di queste risorse sulla copertura delle mancate entrate derivanti dall'abolizione dell'Ici sulla prima casa. Risultato: per i progetti dell'otto per mille rimangono solamente 3,5 milioni di euro, da spartire tra decine di richieste in tutta Italia.restauri rimandatiE Bergamo, con i suoi 22 progetti, 13 dei quali avevano ottenuto parere favorevole al momento della partecipazione al bando e coltivavano quindi la speranza di essere almeno in parte finanziati, rimane a bocca asciutta. Si dovranno aspettare tempi migliori, o cercare risorse altrove, per diversi restauri di chiese ed edifici storici sparsi qua e là per la Bergamasca: dalla chiesa vecchia di Ponte San Pietro al castello medievale di Barbò, a Pumenengo, dalla parrocchiale di Santa Caterina, in città, al maniero visconteo di Pagazzano. E poi la basilica di Santa Maria in Valvendra, a Lovere, la chiesa di San Michele Arcangelo, a Pezzolo, la Torre del Borgo di Villa D'Adda, una villa neoclassica a Verdello. Tra le chiese bisognose di restauri che avevano avuto parere favorevole alla concessione dei fondi, anche quelle di Vilmaggiore e Vilminore di Scalve. Nulla di fatto pure sul fronte della lotta alla denutrizione: restano in attesa di finanziamento il programma del Celim per l'incremento della produzione di latte nel dipartimento di Cochabamba, in Bolivia, e quello del Cesvi per la sicurezza alimentare nel Myanmar. L'elenco dettagliato dei progetti, con le cifre che avrebbero potuto essere versate da Roma, si trova nella tabella qui a fianco. Risorse che però, per il momento, rimangono inaccessibili.il pd: «inammissibile»«È una inammissibile presa in giro per i contribuenti che avevano destinato allo Stato l'otto per mille: soldi che dovevano finanziare progetti di valenza sociale e culturale, mentre il governo li ha impropriamente utilizzati per coprire l'abolizione dell'Ici sulla prima casa – sbotta Antonio Misiani, deputato del Pd –. È un'amara delusione per i soggetti bergamaschi che hanno presentato domanda, che non vedranno un euro pur avendo ottenuto, in 13 casi su 22, parere favorevole. Non è un bel segnale, anche perché arriva dopo una manovra estiva che non ha portato in provincia di Bergamo nemmeno un euro». Rincara la dose Giovanni Sanga, deputato del Pd: «È un fatto negativo che lo sforzo propositivo di tante realtà del territorio bergamasco sia rimasto senza risposte concrete: se i 60 milioni stanziati dal governo di centrosinistra non fossero stati cancellati da Tremonti, le cose sarebbero andate diversamente. E dire che questo doveva essere un governo che tutelava particolarmente gli interessi della nostra comunità».«momento difficile»Dai parlamentari di centrodestra arriva l'impegno a recuperare attraverso altre strade i fondi perduti: «Stiamo valutando le disponibilità e cercheremo delle soluzioni alternative all'otto per mille per finanziare i progetti bergamaschi, che hanno tutti una loro dignità e meritano di ottenere le risorse richieste – assicura l'azzurro Giorgio Jannone –. D'altra parte, purtroppo, maggioranza e opposizione sono consapevoli del momento difficile che il Paese sta attraversando. Mi permetto di ricordare a Sanga e Misiani che il loro governo ha tagliato i fondi per il cinque per mille, che tanti cittadini avevano destinato ad associazioni di volontariato, e che per recuperarli abbiamo dovuto fare le barricate. Queste critiche, mosse da loro, rischiano di cadere nel ridicolo».«risorse dalla finanziaria»Sicuro di un esito comunque positivo della vicenda il leghista Giacomo Stucchi: «In Finanziaria saranno destinati dei fondi per gli interventi "minori", nell'ordine di qualche centinaio di migliaia di euro. Quelle risorse, in Bergamasca, potranno essere utilizzate per la copertura dei progetti che erano stati valutati positivamente nel bando dell'otto per mille». Sulle ragioni del taglio sull'otto per mille, Stucchi spiega: «L'abolizione dell'Ici doveva essere compensata; quei soldi non sono stati tolti senza motivo, ma sono legati a un reale beneficio che si è voluto portare ai cittadini eliminando l'imposta sulla prima casa. Ricordo, tra l'altro, che nei due anni di governo di centrosinistra a Bergamo sono arrivati 100 mila euro di otto per mille, mentre con il nostro precedente governo le risorse erano nell'ordine dei milioni di euro».

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