venerdì 17 dicembre 2010

ECO DI BERGAMO - 17/12/10 - POSTE, IL RITIRO RACCOMANDATE E' UN'ODISSEA "MOLTI DISAGI"

L'Idv sul servizio spostatoda via Pascoli a Redona«Penalizzato chi non ha l'auto»
Scorgere nella propria cassetta postale la cartolina di avviso per il ritiro di una raccomandata fa sussultare molti cittadini di Bergamo. L'eventuale contenuto non c'entra, è riuscire ad andare a «recuperarla» che per alcuni si trasforma in un'impresa piuttosto ardua. L'operazione, infatti, da marzo di quest'anno può essere effettuato, a seconda del proprio domicilio o nell'ufficio di via Manzù o nell'ufficio postale di via Galimberti, in zona Redona. Ma in questo secondo caso i disagi per gli utenti non sono indifferenti; prima infatti il ritiro era possibile nella centralissima via Pascoli. Tra le due sedi c'è differenza, eccome: la struttura abilitata a rilasciare le raccomandate di via Galimberti, oltre a risultare estremamente decentrata non è servita dai mezzi pubblici.Questo stato di cose, alimentato da cori di protesta da parte degli utenti, ha indotto gli onorevoli bergamaschi dell'Italia dei Valori, Gabriele Cimadoro e Sergio Piffari, a presentare un'interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico per chiedere interventi contro i disagi. «Siamo di fronte a un paradosso – si legge in una nota dell'Italia dei Valori diffusa ieri – , se pensiamo agli anziani e a tutti coloro che non sono muniti di auto proprie e non possono permettersi di chiamare un taxi ogni volta che ricevono della posta speciale».Intervenne anche la LegaQuella dell'Idv è tutt'altro che un'iniziativa isolata. È stata infatti preceduta da una analoga attuata alla fine dello scorso maggio. In tale occasione i deputati della Lega, Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Pierguido Vanalli ed Ettore Pirovano avevano già inviato un'interrogazione a risposta scritta al ministro per lo Sviluppo economico sui disagi provocati dal ritiro centralizzato delle raccomandate, ma anche degli atti giudiziari non consegnati per assenza del destinatario, nella sede postale di via Galimberti. Nell'interrogazione i firmatari chiedevano «se non ritenga opportuno invitare l'azienda Poste italiane a non peggiorare ulteriormente il già carente servizio offerto ai cittadini della provincia di Bergamo». Per quanto riguarda l'area cittadina, prima chi non aveva l'auto riusciva a risolvere il problema prendendo i bus diretti verso il centro, raggiungendo così via Pascoli. Questa possibilità ora non c'è più proprio perché in via Galimberti non passano mezzi pubblici. Senza dimenticare i pendolari che spesso non possono raggiungere questa sede prima che chiuda nel pomeriggio.Polemiche continue In risposta a questi problemi, qualche mese fa era giunta dall'ufficio comunicazione di Poste italiane a Milano una precisazione apparsa come un tentativo di gettare acqua sul fuoco delle polemiche. «In via Galimberti – diceva la nota – l'operazione di ritiro delle raccomandate è possibile anche al sabato mattina. Inoltre c'è un ampio parcheggio interno». E chi non ha la macchina e deve andare a piedi o preferisce usare i mezzi pubblici? Le lamentele non accennano ad affievolirsi.

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