giovedì 2 dicembre 2010

ECO DI BERGAMO - 02/12/10 - BERGAMO TROPPO RICCA. MENO FONDI ALL'ATENEO

Beffa nei criteri di ripartizione dei fondi 2010«Così il sottofinanziamento cresce ancora»
La chiama la tassa sul territorio bergamasco, ed è pari a circa 14 milioni di euro. È quanto all'Università degli studi di Bergamo non arriva a causa del sottofinanziamento di cui il nostro ateneo è vittima ogni anno e di cui abbiamo più volte detto: dai 500 ai 1.500 euro per studente in meno dallo Stato rispetto alle altre università italiane comparabili per numero di studenti, docenti e tipologia di facoltà.Tra i 18 atenei italiani che possono contare un numero di studenti e di docenti simile al nostro e una distribuzione analoga delle facoltà, Bergamo è quella che percepisce meno fondi per studente dallo Stato: Trento prende 4.392 mila euro per studente e conta su 14.810 studenti e ben 578 tra docenti e ricercatori. Noi 2.532 mila euro per studente su 14.377 studenti (dati Miur e Anagrafe studenti aggiornati al 2008). Sassari ne riceve 5.115 e Brescia 4.957 con un numero di studenti simile (ma con la facoltà di Medicina che ha finanziamenti diversi).Penalizzati i meritevoliIl dato che inquieta ancora di più purtroppo è che i fondi del 2010, stanziati ma non ancora ripartiti (anche se siamo a fine anno), saranno suddivisi secondo nuovi parametri che penalizzerebbero ancora di più l'Università degli studi di Bergamo. «I fondi – spiega il rettore Stefano Paleari – sono ripartiti secondo una componente parametrale e una quota per riequilibrio dovuto a un sottofinanziamento riconosciuto dallo Stato. Sul 2010, per quel che sappiamo, ma il governo se ne occuperà una volta varata la riforma, la parte del riequilibrio verrà distribuita a seconda del numero di docenti. Chi più ha docenti, più riceve. Per cui noi che abbiamo ottimizzato negli anni le risorse umane saremo penalizzati».Bergamo ricca, meno fondi«Sulla componente parametrica invece sono state cassate alcune voci di premialità che l'anno scorso ci avevano visti ai vertici delle classifiche italiane per merito. Per esempio non verrà considerata una voce di merito come quella del numero di laureati occupati sospesa per la crisi. Noi siamo i primi in Italia: produciamo laureati che trovano lavoro ma questo non è riconosciuto dal Governo. Secondo fattore fortemente penalizzante è la ricchezza del territorio: riceveremo meno perché siamo in zona ricca».Le interrogazioni a vuotoIn questo ultimo anno il problema del sottofinanziamento dell'Università di Bergamo ha interessato anche i politici orobici che hanno a più riprese fatto interrogazioni parlamentari bipartisan cadute nel vuoto. Tre le interrogazioni dei deputati bergamaschi: una di Giorgio Jannone (Pdl), una degli esponenti del centrosinistra Antonio Misiani (Pd), Giovanni Sanga (Pd) e Sergio Piffari (Idv) e una dai leghisti Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli. «Chi – osserva Paleari – tra i nostri politici prenderà a cuore questa delicata questione, renderà un servizio all'Università e ai suoi giovani».

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