giovedì 18 novembre 2010

ECO DI BERGAMO - 18/11/10 - BONI: VENGA DA NOI IN CONSIGLIO A MOSTRARCI LE PROVE

MILANO«Se Saviano ha delle prove che confermano le accuse che ha rivolto alle istituzioni lombarde, può benissimo venire in Consiglio regionale e renderci edotti delle sue informazioni». È l'invito che Davide Boni, presidente leghista del Consiglio regionale della Lombardia, rivolge allo scrittore Roberto Saviano dopo le polemiche per il suo intervento alla trasmissione «Vieni via con me». Boni già martedì aveva minacciato di ricorrere a vie legali, in qualità di presidente dell'assemblea, per l'accostamento fatto da Saviano tra le istituzioni lombarde e la 'ndrangheta.«Mentre il ministero dell'Interno e le Forze dell'ordine lavorano quotidianamente per stroncare il giro di affari di boss e malavitosi – aggiungeva ieri Boni in una nota – sarebbe grave e irresponsabile se qualcuno ne sapesse di più dello Stato e decidesse di tacere. Per questo le istituzioni hanno bisogno di cittadini che collaborano attivamente per cambiare questo Paese, non di chi getta il macigno e nasconde la mano». Da qui l'invito a Saviano in Consiglio regionale, messo «al centro – conclude l'esponente leghista – di sospetti gravissimi, teorie che attualmente non hanno alcun riscontro nella realtà».«Apprezziamo l'invito rivolto dal presidente Boni e attendiamo Saviano più che volentieri, perché riconosciamo il ruolo che ha sempre svolto nella ricerca e nella diffusione delle verità sulle mafie e sulle loro ramificazioni in tutta Italia», afferma Luca Gaffuri, capogruppo del Partito democratico in Regione Lombardia, raccogliendo l'invito rivolto a Saviano da Boni. «Ci chiediamo però – aggiunge Gaffuri – se le parole di Boni non risuonino come una sorta di retromarcia rispetto alla presa di posizione di ieri (martedì, ndr), quando aveva minacciato di querelare Saviano».Giacomo Stucchi, parlamentare leghista, difende a spada tratta il ministro: «Se Saviano è libero di ingiuriare e calunniare la Lega Nord, mistificando peraltro gli eccezionali risultati che Maroni ha raggiunto nella lotta alla criminalità, allora lo siamo anche noi di ritenere che, nella migliore delle ipotesi, lui stia giocando la parte del "burattino della sinistra", la quale non avendo né idee né facce presentabili da mostrare al pubblico, utilizza uno scrittore di successo per fare quel lavoro sporco che da sola non avrebbe la capacità di compiere».

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