martedì 10 febbraio 2009

IL BERGAMO -10/02/09- MORTE ENGLARO, PARLA DEFANTI "LA MORTE E' PIU' FORTE DI NOI"

La città è divisa. Domenica il Pdl ha raccolto 2mila firme per l'intervento di Napolitano
“Questa è la dimostrazione che la natura è sempre più forte e più imprevedibile di noi”. Sono state queste le parole pronunciate dal neurologo Carlo Alberto Defanti, il medico di Eluana Englaro, pochi minuti dopo la morte della donna. “ La mia prima reazione è stata di sorpresa, nessuno di noi si aspettava una fine così repentina”, ha detto Defani che nel pomeriggio di ieri ha partecipato al presidio organizzato dai laici di Bergamo di fronte alla prefettura. In via Tasso erano presenti 300 persone. Tra loro gli assessori comunali Valter Grossi e Francesco Macario e diversi consiglieri. All’iniziativa hanno partecipato anche Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione comunista e Alberto Vergalli, segretario cittadino del Partito democratico. “Naturalmente non posso dire di essere contento – ha detto il medico - perché alla fine si tratta di una tragedia che si è compiuta. L’unico senso di sollievo che provo è al pensiero di quello che i genitori di Eluana avrebbero dovuto passare se, come sembrava, sarebbe stato approvato il provvedimento in discussione in Parlamento”. A chi gli ricorda che si è parlato molto di “tutela della vita” Defanti risponde: “Quando mi agitano di fronte quelle due parole quasi a dirmi che io non tutelo la vita mi vengono i brividi. Io non sono un alfiere di morte, Beppino Englaro non tifa per la morte. Chi ha amato Eluana più di ogni altro sta solo rispettando le leggi e le sentenze. C’è troppa disinformazione sulle realtà cliniche e mediche come quella di Eluana. E giocando sulla scarsa informazione c’è chi ha colto l’occasione per distorcere la realtà. Sento parlare di sofferenza non calcolata, di una donna sofferente e spenta da 17 anni che potrebbe avere figli, sono troppe le idiozie di questo tipo, giocate sull’ignoranza”. Sul caso Englaro la città di Bergamo si è divisa. Mentre ieri molti cittadini si sono riuniti nel presidio promosso da Bergamolaica (al quale hanno aderito partiti, associazioni e sindacati di sinistra), domenica il Pdl ha avviato una raccolta di firme non soltanto in città ma anche nei paesi vicini. In tutto sono state raccolte duemila firme per promuovere un appello rivolto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché intervenisse per ‘salvare’ la vita di Englaro. Tra le adesioni anche quelle di Giacomo Stucchi, Carlo Saffioti, Marcello Raimondi, Pietro Macconi, Daniele Belotti, Giosuè Frosio, Gregorio Fontana e Carolina Lussana. I cattolici bergamaschi, invece, si sono riuniti giovedì scorso in una serata di preghiera organizzata dal comitato Scienza e vita di Bergamo nella chiesa delle Grazie. I cattolici hanno recitato il rosario per “il diritto alla vita di Eluana”.

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