mercoledì 17 febbraio 2010

ECO DI BERGAMO - 17/02/10 - IN TV "BASTA CON I PROCESSI PER LE VIOLAZIONI MINORI"

«Siamo i primi a combattere il bracconaggio, ma è inutile intasare i tribunali e poi non punire nessuno. La cosa a cui un cacciatore sta più attento è la licenza di caccia, ed è su quella che dobbiamo agire, se vogliamo avere dei risultati». Da tempo il deputato bergamasco Gabriele Cimadoro (IdV), doppietta doc, ha presentato alla Camera una proposta di legge per la depenalizzazione dei cosiddetti reati minori in materia di caccia (e misure analoghe sono state proposte anche da altri parlamentari orobici, dal pidiellino Valerio Carrara al leghista Giacomo Stucchi).In sostanza, l'idea è di rinunciare alle sanzioni penali (arresto compreso) previste dalla legge 157 del '92 per chi cattura o abbatte animali non consentiti (salvo alcune specie particolarmente protette), o si mette la doppietta in spalla in periodi in cui è vietato.«Facciamo un esempio – dice Cimadoro –. Esistono diversi tipi di passeracei, ma solo alcuni sono cacciabili. Se uno sbaglia, può essere perseguito penalmente, con tanto di ritiro di licenze pubbliche o del passaporto. Credo invece che in casi come questi, una sanzione amministrativa, più salata di quelle in vigore, possa bastare».Per punire gli indisciplinati, la proposta infatti è di restare fuori dal tribunale e di ricorrere alle ammende pecunarie, aumentandole. Ove previsto, inoltre, si potrà procedere al ritiro temporaneo – o definitivo in caso di recidiva – della licenza di caccia.Citiamo un caso: per chi viene sorpreso mentre caccia nei giorni di silenzio venatorio (il martedì e il venerdì), la legge vigente prevede una sanzione penale, con arresto fino a tre mesi o una ammenda fino a 500 euro. La proposta che ha come primo firmatario Cimadoro (siglata anche da un altro bergamasco dell'IdV, Sergio Piffari) raddoppia l'esborso (mille euro) ma elimina l'aspetto penale.«L'obiettivo è agire più velocemente, ottenendo migliori risultati contro le infrazioni – argomenta Cimadoro –. Il penale ha tempi lunghissimi, e in questi anni non ho mai visto nessuno finire in carcere per questi reati. Per un'ammenda, invece, o per il ritiro della licenza, ci si può muovere più rapidamente, e con maggiore efficacia. Poi possiamo discutere sul dettaglio delle sanzioni».E da discutere, se il buongiorno si vede dal mattino, ci sarà parecchio. La proposta di Cimadoro è infatti stata tra gli argomenti del dibattito di lunedì a «Porta a porta», e proprio dal salotto di Bruno Vespa il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, ha accusato il deputato orobico (in studio con il suo cane da caccia, il bracco italiano Deserto) di voler «depenalizzare il bracconaggio e la caccia a cigni e fenicotteri». A passare dalla sanzione penale a quella amministrativa sarebbe infatti anche il prelievo di alcuni uccelli e mammiferi «particolarmente protetti», come gru, linci e cicogne. Dura presa di posizione anche da parte della Lega per l'abolizione della caccia, che in un comunicato protesta contro la proposta di «depenalizzare il reato di bracconaggio effettuato sparando da autoveicoli. Un senatore del Pdl, Valerio Carrara, e un deputato IdV, Gabriele Cimadoro hanno prodotto una singolare convergenza bipartisan – scrive l'associazione –. Entrambi chiedono di trasformare la pena prevista per chi, magari di notte e con l'uso di fari, prende a fucilate cervi o caprioli sparando da bordo della propria vettura su strada, con rischio per la pubblica incolumità».«Ma a nessun cacciatore verrebbe in mente di fare una cosa simile – replica Cimadoro –. Poi, lo ribadisco, il dettaglio delle proposte si può discutere. L'importante è che si comprenda l'obiettivo di fondo della proposta: eliminare lo squilibrio per cui oggi, per violazioni anche non molto gravi, si prevede la sanzione penale, e ridurre il bracconaggio rendendo più rapida ed efficace l'azione repressiva».Il dibattito su Raiuno ha preso in esame anche la controversa norma, recentemente approvata al Senato e ora in discussione alla Camera, che rende più flessibili i limiti della stagione di caccia agli uccelli, affidandone la definizione alle Regioni.«Visto che il tema della caccia è ora sul tappeto, spero che si possano prendere in esame anche le altre proposte di legge su questo argomento, come appunto quella sulla depenalizzazione, ferma dal 2008 – conclude il deputato –. È giusto occuparsi di attività venatoria: non mi convincono i sondaggi che parlano dell'80% di italiani contrari alla caccia. Questa è una tradizione che rimanda al mondo rurale, a una cultura che non va persa».Fausta Morandi

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