Entrato alle 9,45 nella casa circondariale di via Gleno, Antonio Monella è
stato condotto nella cella numero 3 della sezione «nuovi arrivi», una cella in
cui c’è solo lui. Di fianco - nella numero 4 -, c’è il presunto killer di Yara
Gambirasio, Massimo Bossetti che però è in regime di isolamento. Perché questa particolare collocazione? Perché le celle per l’isolamento
sono nella stessa zona di quelle dove vengono accolte le persone con condanna
definitiva, che oltrepassano per la prima volta le sbarre del carcere. Come
Monella, che dovrebbe restare nella sezione «nuovi arrivi» per circa una
settimana, un periodo di colloqui con il personale del carcere, con lo psicologo,
con il medico che fine stabilirà dove il detenuto verrà collocato
«definitivamente» da qui a fine 2020. L’imprenditore di Arzago avrà diritto a sei colloqui al mese, con tre
persone alla volta, esclusi quelli con gli avvocati, con i consiglieri regionali
o con i parlamentari. Due di questi sono entrati in via Gleno tre ore dopo
l’imprenditore: i leghisti Giacomo Stucchi e Cristian Invernizzi.
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