martedì 30 settembre 2014

BERGAMOSERA - 30/09/14 - STUCCHI: GLI ANNUNCI DEL PREMIER NON INGANNANO PIU' NESSUNO

Sarà pure, come dice il premier Renzi, che il Jobs act non è rinviabile ma l’impressione è che in questo momento per far andare avanti il governo serva prima di tutto mettere ordine nelle fila del Pd, anziché continuare con nuovi inutili annunci. E’ li infatti che si annidano i principali problemi del presidente del Consiglio, in un partito che non ha mai smesso di celebrare il suo congresso e dove asti e rancori non hanno mai ceduto il passo ad una fattiva ed efficace collaborazione tra le varie correnti. Una condizione, quest’ultima, che potrebbe quasi essere considerata “normale” nella sinistra, ma che tuttavia non può essere ammessa in questo momento di grandissima difficoltà economica per il Paese. Soprattutto in considerazione dell’incapacità di chi è chiamato a risolvere, anziché crearli, i problemi. Basti pensare, per esempio, all’ultima trovata di dare trenta euro al giorno per chi adotta un clandestino e lo ospita a casa sua. Una cosa fuori da ogni logica, che risulta persino difficile immaginare a chi possa essere venuta in mente. Un fatto che la dice lunga su come questo governa aggiri i problemi senza venirne a capo. Ma sembra che Renzi non possa più continuare con la sua politica degli annunci, per dare l’impressione di addivenire a delle soluzioni per i problemi dei cittadini; a testimoniarlo sono anche gli attacchi da parte di organi di informazione, a lui compiacenti sino a qualche mese fa, che però adesso hanno cominciato a dispiegare tutto il loro potenziale per denunciare le incapacità del premier a governare. Non ci sono più alibi, quindi, né giustificazioni di sorta, per annacquare le responsabilità di chi negli ultimi mesi ha fatto solo annunci e proclami. La legge di Stabilità è alle porte e il governo ha l’obbligo di dire chiaramente dove intende reperire le risorse per portare avanti il programma annunciato, dall’estensione degli ammortizzatori sociali al mantenimento del bonus degli 80 euro. La nostra sensazione è che, alla fine della fiera, il risultato sarà quello di mettere ancora una volta le mani nelle tasche dei cittadini.

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