domenica 14 gennaio 2018

CORRIERE DELLA SERA (ED. BERGAMO) - 14/01/18 - Fontana dà il via alla corsa «L’autonomia sarà realtà»

Quando l’hanno chiamato sul palco ha preso la rincorsa e ci è saltato sopra. Ma Attilio Fontana non è stato l’unico a fare sfoggio di energia alla prima uscita pubblica della sua campagna elettorale per la presidenza della Regione. Tutta la coalizione che lo sostiene sembra avere voluto impiegare il pomeriggio all’auditorium di Alzano per rinfrancarsi dopo lo choc del ritiro di Roberto Maroni e suonare la carica verso il voto. Entusiasmo a mille, applausi, cori da stadio, foto di gruppo a braccia alzate e anche il tenore (con il «Va, pensiero» sostituito da un «Nessun dorma » con variante finale: «Fontana vincerààà»). Gli alleati si sono impegnati soprattutto a illustrare il valore di un candidato che forse, fra i 400 in platea, pochi conoscevano fino a una settimana fa. Per l’assessore regionale Claudia Terzi, Fontana «è una persona splendida, onesta e preparata, equilibrata e competente»; per l’ex sindaco di Bergamo Franco Tentorio (che Fontana presenta come «il prossimo sindaco», ma lui nega: «Spazio ai giovani»), il candidato è «uomo intelligente, che lavora per la sua gente e non ha mai dato le dimissioni prima del mandato »; per il coordinatore di Forza Italia Paolo Franco «evoca profondo rispetto per le istituzioni, non come chi è nella sua fiction e non ha capito che la coerenza è un valore»; per il segretario di Fratelli d’Italia Daniele Zucchinali è «un candidato di spessore, non uno da talent show: serve buona amministrazione, non che si conoscano moglie e cognata». Come si vede, l’ombra dell’avversario Giorgio Gori, di cui non a caso per la prima uscita Fontana ha invaso il territorio, è aleggiata sull’incontro, ed è stato evocato più volte. Con una domanda retorica dal segretario leghista Daniele Belotti: «Volete uno che vi riempie di immigrati e moschee o uno come Fontana che mette al primo posto i cittadini lombardi?». Con sarcasmo dell’assessore regionale Alessandro Sorte: «Il suo slogan “Fare, meglio” gli dev’essere venuto dopo avere visto Domenica In. Dice che Liberi e Uguali ce l’ha con il Pd. No, ce l’ha con te perché non sei né carne né pesce, perché sei Giorgio Gori». Ma anche se Sorte parla di «muraglia di speranza», si capisce che la corsa per il centrodestra è cambiata e bisogna darsi da fare: Belotti incita tutti «a lavorare pancia a terra da qui al voto». La Lega,tra l’altro, è alla stretta finale per le candidature. I nomi più probabili per le Politiche vedono, oltre a Roberto Calderoli, Giacomo Stucchi, Claudia Terzi e lo stesso Belotti, anche Toni Iwobi e il sindaco di Palazzago Michele Jacobelli. Fontana glissa sul programma, «ancora in fase di elaborazione», ma spiega che si lavorerà soprattutto «per trasformare in realtà il grande principio dell’autonomia» e «proseguire il lavoro degli ultimi anni», perché «si è lavorato, non si è discusso di chi è più a sinistra. I cittadini lombardi sanno cosa c’è da fare». Ci sarà sostegno alla famiglia: «Gori dice che servono immigrati per fare figli. Ma siamo capaci anche noi di fare figli. Ci saranno asili nido gratis e iniziative per le donne, perché possano svolgere il loro lavoro ma possano essere anzitutto madri e anzitutto quelle che portano avanti le famiglie ». E «più spazio ai sindaci per la sicurezza», perché «sono loro i migliori politici del Paese: sanno dare risposte ai cittadini ed è merito loro se l’Italia ha un minimo di coesione sociale». Si ricorda di essere a Bergamo ed evoca l’Atalanta: «Siete bravi anche nel calcio, ma perché avete capito che bisogna guardare ai propri giovani, e poi portate a casa i soldi che vi  danno gli altri ciucci». E propone «di fare qualcosa per i piccoli Comuni di montagna». Un assessore gli fa notare che è già stato fatto, e lui aggiunge: «Continueremo su quella strada». Unico attimo di perplessità in platea, quando Fontana evoca la possibilità di una sconfitta, che «sarebbe un disastro per tutti». Ma poi rilancia: «La situazione è difficile ma riusciremo sicuramente nell’impresa. Quando uno prova la sinistra capisce che è meglio lasciarla stare. Questo Paese dev’essere amministrato da gente che ha dimostrato di saper fare, non da nani e ballerine. Il vostro entusiasmo mi apre il cuore e mi dà una determinazione che non ho mai avuto in vita mia».

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