Venerdì 29 aprile il
direttore della Scuola di formazione di Intelligence Paolo Scotto di Castelbianco e il Presidente del Copasir Giacomo Stucchi
hanno incontrato gli studenti dell’Università degli studi di Bergamo in quella
che è la 24esima tappa del roadshow iniziato nell’ottobre 2013 e che vede il
Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica dialogare con i
giovani dei principali atenei italiani. “Siamo qui per farci conoscere”, spiega Scotto. “Gli studenti possono essere protagonisti
lavorando con noi mentre con le università possono nascere progetti di ricerca
e collaborazione”. Il
profilo richiesto? “Cerchiamo
ragazzi che sappiano eccellere nei campi del cyber, dell’informatica,
dell’economia e dell’energia”. Niente effetti speciali alla James
Bond, dunque, ma giovani e brillanti menti al servizio della nuova sfida al
terrorismo islamico: un terrorismo telematico, per una battaglia giocata anche
a colpi di computer. Una sfida per la sicurezza che investe l’Università di un
ruolo centrale, quale incubatrice delle professionalità di cui l’intelligence
ha bisogno. Basti pensare che “sono già 30 i ragazzi selezionati e che
lavorano con noi su un totale di 8.250 curriculum pervenuti”.“La partnership tra la Scuola di formazione
del Comparto Intelligence e il mondo universitario – conclude Scotto – permette di leggere scenari fluidi, adeguare
le capacità di risposta all’evoluzione delle minacce e individuare prassi
ancora più incisive di vicinanza alle imprese contro attacchi cyber”.
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