mercoledì 11 aprile 2012

ECO DI BERGAMO - 11/04/12 - STUCCHI: E ADESSO TOCCA AI QUARANTENNI

«Il rinnovo grazie a una nuova classe dirigente con i sindaci più in vista» Calderoli? «Qualcuno non lo ama molto, ma ha fatto un lavoro enorme»

«Un'altra serata storica. E adesso al diavolo chi pensa alle spaccature» è la conclusione di Giacomo Stucchi, a cena con il triumvirato nel dopoevento. «Congresso federale anticipato a giugno. I congressi nazionali si fanno entro il termine di quello della Lombardia, 2 o 3 giugno!» aveva detto ancora nel pomeriggio, parlamentare in maglietta con scopa e pollaio e giacca verde bosco – anticipando quello che sarà il succo della serata mentre guidava un gruppo di militanti ad appendere uno striscione tecno che spiega lo stato d'animo del popolo verde: no alla pulizia intesa come sanzioni, si alla pulizia come espulsione. «Ci saranno notizie attese – risponde al giornalista che lo rincorre – Bossi e Maroni sicuramente comunicheranno le sanzioni che venerdì adotterà il consiglio federale». Espulsione per Rosi Mauro come vuole la base? «Lo dirà Maroni. Tante cose, pulizia senza guardare in faccia a nessuno di sicuro, una nuova classe dirigente con i quarantenni della Lega. Occorre ripartire». Manca ancora un'ora all'inizio e alla Fiera è un fiume di fazzoletti e scope verdi che entrano baldanzose. Stucchi scambia abbracci e saluti, indirizza al banco delle magliette, più rilassato di quanto si potrebbe supporre. Evidentemente le decisioni sono state prese, la sera serve solo a ufficializzare un nuovo corso che è già nei fatti. «Maroni dirà che si costruisce una nuova classe dirigente con i quarantenni della Lega». Pescherà anche fra i sindaci? «Di sicuro nella dozzina di quelli più in vista». La Lega allora riparte? «La Lega non si è mai fermata, tanti amministratori hanno continuato a lavorare anche in mezzo alla bufera. Però questa cosa ci ha rallentato, dobbiamo ricominciare a correre come piace a noi». «Questa cosa» è per i militanti che ci credono la fine del regno di Umberto I, il mitico re guaritore del Nord che trasformato in re ferito rischia di rendere tutta la Padania una terra desolata. E contro il rischio di contagio elettorale il gruppo dirigente scarica il Cerchio magico, così visibile, così comodo. «La gente ti ferma – spiega Stucchi –, dice: fuori dalle scatole quelli, noi siamo una cosa diversa. La gente è arrabbiata, ma è bello questo perché significa che il movimento è entrato nella coscienza». Cosa vi chiede la base? «Via il Trota e quelli come lui, noi siamo altro e voi dirigenti dovete dimostrarlo. C'è molta aspettativa per questa sera e molta fiducia in Maroni». Maroni, appunto. È la sera dell'investitura? «Nessuno disconosce il ruolo passato e presente di Bossi, ma è la coppia al comando». Pausa e aggiunta: «Più altri che arriveranno, presi nella cerchia dei quarantenni». Un'altra cerchia? E Calderoli che, anche mutatis mutandis, di anni ne ha 56 giusti? «Calderoli è uno dei triumviri, un soggetto importante nella Lega, ha un suo seguito ed è responsabile dell'organizzazione nazionale, un lavoratore non indifferente, non è facilmente sostituibile». Magari non amatissimo da tutti? «Magari, ma ha fatto un lavoro enorme». Il capannone si riempie. Cos'è la storia che vi hanno fregato i terroni? «Eh – sogghigna divertito – certo se si va a vedere questa cosa... La Lega è nata contro certi modi bizantini che non ci piacevano, questa cosa lascia perplessi». Torna l'antimeridionalismo esplicito... «Esce la diffidenza che ci porta a dire che siamo orgogliosi di essere quel che sia siamo». Ndrangheta a parte, della signora Marrone, la moglie di Bossi, che ne fate? La risposta arriva secca: «Deciderà il consiglio federale, ma non si guarda in faccia a nessuno. La gente è incazzata, la rabbia e l'orgoglio, ho detto prendendo a prestito dalla Fallaci. Siamo qualcosa di diverso da quello che esce dalle intercettazioni, siamo orgogliosi di quello che siamo». Di quello che pensavate di essere. «Non è l'azione di quattro persone che hanno sbagliato pesantemente a condizionare il lavoro di 25 anni... Certo devono uscire, se poi dovessero essere assolte dovranno essere reinserite. Intanto chapeau a chi si dimette». Quattro? «Anche dieci, lo sanno tutti che Bossi non ha mai saputo quanti ne aveva in tasca». La sentiamo da giorni questa.... «Per essere chiaro, i barbari eran gente che si era scocciata che intorno a Bossi gli dicessero che capogruppo e vicepresidente erano amati dalla gente e che non c'erano problemi di contabilità». Adesso parte la nuova Lega, Maroni lo dirà. E nel nuovo corso Stucchi che farà? «Nella nuova Lega Stucchi è un militante. Vediamo cosa c'è da fare. Mi hanno sempre chiesto di far le cose, io non mai preteso nulla». È quasi l'ora, fuori si sente già acclamare Maroni.

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