venerdì 20 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 20/01/12 - "SERATA STORICA ORE RISPOSTE ALLA BASE"

Si rinsalda l'asse Bossi-Maroni. Davanti alle migliaia di militanti del Carroccio arrivati a Varese, anche con la speranza che il capo accettasse l'invito. Numerosi gli esponenti bergamaschi della Lega che hanno partecipato al comizio, dove il «ritorno di fiamma» tra Bossi e Maroni sembra abbia spento ogni scintilla di polemica interna al partito. E anche in città c'è un'unica linea: Bossi era è e sarà il leader indiscusso. Un punto saldo che non sminuisce l'importanza dei congressi, ritenuti anzi fondamentali dai militanti. Il peso politico dell'ex responsabile del Viminale non può essere ignorato. Così come non si possono ignorare gli affondi di Maroni verso il cerchio magico – non particolarmente amato neppure tra i militanti – e Marco Reguzzoni, che guida il partito alla Camera, dove si profila un cambio della guardia. Per cui rispunta il nome di Giacomo Stucchi che, sulla possibile candidatura, quasi con scaramanzia, mette le mani avanti: «Non credo sia più attuale». Il parlamentare maroniano sa bene che ha un nutrito seguito tra i militanti del Carroccio, così come alla Camera, dove a luglio quasi cinquanta deputati leghisti avevano firmato un documento perché sostituisse Reguzzoni. Ma non si sbilancia: «Deciderà Bossi chi farà il capogruppo, ci conosce tutti e sa chi ha le caratteristiche per questo ruolo. So che ho dei sostenitori, se dovessi essere adeguato non mi tirerei indietro, ma ci sono diversi colleghi che possono farlo». Di certo, assicura, deve esserci una figura che riunisca il gruppo. Questo non significa che la sua nomina riaccenderebbe faide interne. Stucchi comunque per adesso non ci pensa: «Sto bene dove sto», e poi rimarca l'importanza del comizio a Varese: «È stata una serata importante, partecipata. Si respirava la Lega dei primi anni '90, la Lega popolare, del fare. E si è ribadito il punto centrale: il movimento si serve, non si usa». La leadership di Bossi non è in discussione. Ma, con il comizio di Varese, «si voleva dare un segnale forte al capo da parte della base – ha affermato l'assessore regionale al Territorio, Daniele Belotti – perché faccia attenzione a quello che, anziché cerchio, chiamo filtro magico. Perché filtra le notizie e gli dà un'immagine della base che non corrisponde alla realtà». Il Senatùr, precisa Belotti, ha sempre avuto il polso della situazione. Però, dopo la malattia, può girare meno. «La serata a Varese – aggiunge Belotti – non ha eguali nella storia del movimento. Auspichiamo che le richieste della base abbiano risposte». Come i congressi e la «trasparenza nella gestione dei fondi. E si è chiesto un segnale di distacco verso il filtro magico». L'importanza dell'incontro è stata ribadita anche dal presidente della Provincia, Ettore Pirovano: «È stato costruttivo e utile, ricorda la Lega degli anni d'oro». Il numero uno di via Tasso ha aggiunto: «Maroni ha spiegato in modo chiaro ed efficace che Bossi è l'unico leader della Lega, sotto di lui sono tutti uguali, e per decidere chi ha le capacità e il diritto di fargli da consigliere servono i congressi, che sono la forma concreta della democrazia». Pirovano ha ricordato le parole di Bossi e che Maroni non smania di primeggiare, ma c'è stata una forte spinta dalla base: circa 2.500 le persone arrivate da diverse città. Il segretario provinciale, Cristian Invernizzi, ha affermato: «I congressi sono fondamentali. È importante che il movimento rifletta per darsi una linea politica che ci guidi nei prossimi anni». Bossi non è in discussione, ma si vuole dare voce ai militanti perché scelgano gli uomini che hanno il diritto di affiancarlo. Sulla Lega bergamasca Invernizzi ha assicurato: «Siamo sempre stati sereni, e dal comizio siamo più felici».Alessandra Loche

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