martedì 30 marzo 2010

ECO DI BERGAMO - 30/03/10 - LA LEGA STACCA IL PDL DEL 10% E DECOLLA

Due, tre, tre, due. Una sfida con se stessi. I leghisti questo si son trovati a vivere ieri sera. «Se sale Sondrio, dobbiamo salire anche noi»: constatazione dei militanti. Cosa per addetti ai lavori, i conti per la ripartizione dei seggi regionali. Matematica applicata, variabile politica. Qui, nella fattispecie, balla un posto: che vada ai lumbard è certo, tutto da vedere di quale provincia.Tre, due, due, tre, intanto il primato del partito in terra orobica si consolida. Il Carroccio sfiora il 37%, gli alleati del Pdl si assestano dieci punti sotto. Due scranni in Regione confermati, la Lega bergamasca punta all'aggancio del terzo. E qui scatta la sfida che, fra calcoli e proiezioni, sul far della sera non è più (appunto) questione di rapporti numerici con gli alleati quanto con i colleghi, col Carroccio di Sondrio che ha messo a segno percentuali bulgare (45% e oltre), mandando uno scranno dei disponibili in ballottaggio. Ore 20,15: «Questione di resti nelle ripartizioni. Se salgono ancora il consigliere lo prendono loro». Ore 22,30: «Se ci assestiamo è nostro, è il terzo». Stessa versione un'ora dopo. Vedremo. Intanto lo scrutinio prosegue e, mentre si gioca la partita dei consiglieri con valutazioni extraprovinciali, nella Bergamasca si snocciolano i risultati generali. La notizia è che il distacco fra Pdl e Lega aumenta a vantaggio della seconda. Certo, il sorpasso del Carroccio non è una novità: superata la fase nera del 2006, dalle politiche del 2008 quello di Bossi è primo partito. Allora erano due abbondanti i punti di distacco dati agli uomini di Berlusconi, nel 2009 sono diventati 13 alle provinciali, tre alle europee. Adesso siamo a dieci. Poi c'è il dato del capoluogo, che tradizionalmente vede per il Carroccio piazzamenti a ranghi ridotti: dal 14,8% delle comunali dell'anno scorso i lumbard ora sono al 21,85%. Anche se il Pdl qui resta in testa (32,26%) seguito dal Pd (24,03%).Cristian Invernizzi, segretario provinciale del Carroccio, commenta gli esiti ed è soddisfatto. «Un grande risultato. Siamo cresciuti del 6% in due anni. Se si guarda un po' più in là, a quel 2006 in cui non arrivavamo nemmeno al 20%, abbiamo quasi raddoppiato. Non siamo al 44% del 1996, ma andiamo comunque benissimo. È stato premiato il lavoro concreto, anche delle nostre amministrazioni». Quel «lavoro concreto» che della campagna elettorale, quest'anno giocata su basso profilo e toni soft, è stato il cuore mentre ai «due litiganti» Pd e Pdl il Carroccio lasciava le scintille. Ma il rapporto con gli alleati, dice Invernizzi, «non cambia, i rapporti già sono ottimi». «Per quanto riguarda la città – afferma –, e parlo anche da assessore, non c'è stato mai bisogno di far pesare qualcosa». La Lega però cresce anche rispetto al 35% delle provinciali '09: «Ma non è che ci metteremo a rivendicare poltrone». Conferma il deputato Giacomo Stucchi: «Il buon risultato in città dimostra che la Lega è un partito sempre più radicato. Ma non parliamo di competizione col Pdl. Semplicemente, questi buoni risultati ci spingono a fare meglio, a concretizzare le promesse elettorali». È un risultato, questo, «che ci responsabilizza, perché tanta gente ci ha dato fiducia, ci ha dato un voto che non è di protesta, perché non si protesta votando una forza di governo. Questo è un voto di speranza, di chi crede nel nostro lavoro e nel fatto che situazioni difficili, come quella economica, possano essere cambiate»Sul fronte Pdl è Gregorio Fontana, deputato e coordinatore provinciale pro tempore, a commentare: «La Lega è andata bene. Ho chiamato il segretario provinciale per complimentarmi del risultato». Rapporti che vanno ridiscussi? «Il Pdl non è certo un partito da 2%. Sul piatto abbiamo un pacchetto più che consistente di voti e non sarà messo in discussione». Certo, ammette Fontana, «al Nord abbiamo pagato il prezzo di un atteggiamento ondivago, forse poco chiaro, su sicurezza, immigrazione. Ora si riprende a lavorare, con la Lega i rapporti sono ottimi». Per il resto «il Pdl garantisce all'elettorato che la barra dell'alleanza stia al centro e che la coalizione di centrodestra sia moderata, che le sparate alla Salvini vengano ricomposte». Fontana rivendica comunque il buon risultato del suo partito: «Questa è la vittoria della coalizione di governo. Il Pdl ha evidentemente superato la crisi dello scorso anno, legata anche alla vicenda di Valerio Bettoni e dei moderati, anche se Bettoni non è restato in disparte. Siamo cinque punti sopra le provinciali del 2009. Le europee? Eravamo più su, ma la votazione era su base nazionale. Infine, nel capoluogo si consolida il nostro primato». La conclusione: «Senza la Lega non si vince? Nemmeno senza il Pdl». Anche la vicecoordinatrice pro tempore e senatrice Alessandra Gallone non ha dubbi: «Il Pdl ha mostrato la sua tenuta e a un anno dal congresso non è certo poco. La Lega cresce, ma erode consensi non a noi bensì alla sinistra, che ora è completamente annichilita». Dal partito arriva anche il commento del senatore Valerio Carrara che, constatando l'alta astensione, afferma: «È necessario essere più collegati al territorio, dialogare con esso». Sull'esito del voto Carrara esprime soddisfazione, «in particolare per l'elezione di Carlo Saffioti, che ho sostenuto dal principio». Infine uno sguardo al futuro: «L'auspicio è quello di vedere in Giunta un esponente bergamasco».

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