Sabato 24 ottobre e domenica 25 ottobre a Calepio, frazione del comune di Castelli Calepio, si è tenuta l'inaugurazione dopo i lavori di restauro effettuati nei 6 mesi scorsi del Castello dei Conti Calepio. Presenti alla cerimonia di inaugurazioni, oltre ai 10 sindaci facenti parte della Fondazione, che ne è il legale proprietario, molti volti delle istituzioni: il presidente del Copasir Giacomo Stucchi, il deputato Christian Invernizzi, il consigliere regionale Mario Barboni, il presidente della comunità montana Alessandro Bigoni e la rappresentanza della famiglia del conte. La presidente della Fondazione Conti Calepio, Cinzia Romolo, insieme ai consiglieri e al prezioso lavoro dei professionisti intervenuti nelle fasi di restauro, con l'aiuto e i consigli del sovraintendente alla belle arti di Bergamo, l'arch. Puglilelli, ha riconsegnato alla comunità un vero e proprio gioiello del XIV secolo, che diverrà da oggi, secondo l'auspicio della presidente, un punto di riferimento dei comuni aderenti, cosi da poter far rivivere una delle culle del pensiero politico, filosofico e religioso, conosciuto nei secoli scorsi. L'intervento effettuato sul castello ha avuto come priorità la messa in sicurezza della struttura, che ha comportato il riconsolidamento dei giardini all'italiana, il rifacimento del tetto , per quanto riguarda la struttura esterna; mentre per le stanze interne sono stati effettuati opere di restauro di mobili, affreschi, infissi e pavimenti. Un'opera importante, che ha sfidato, vincendo, la clessidra del tempo. La presidente Romolo insieme alle maestranze sono riusciti a fare un recupero cosi importante in soli sei mesi. "Ora il Castello - dichiara la presidente - è in grado di camminare da solo. Lo abbiamo riconsegnato pronto per essere usato, vissuto e ammirato. E' per questo che chiedo ai sindaci presenti e ai rappresentanti delle istituzioni di adoperarsi per farlo conoscere. L'obiettivo primario per la Fondazione è e sarà il centro di accoglienza per i portatori adulti di gravi disabilità, e in particolare il suo ampliamento. Oggi come ai tempi del conte Trussardo il lascito deve essere impegnato al meglio nell'aiuto di chi ha problemi, e noi continueremo su questa indicazione lasciata nel testamento del conte".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento