Un lungo
corteo ha sfilato venerdì sera a Cividate al Piano per chiedere giustizia per Giovanni Balestra, l'imprenditore
massacrato insieme al figlio Adriano da tre ladri che aveva
sorpreso all'interno della propria azienda. Circa 700 le persone presenti alla
manifestazione partita proprio dalla ditta dove si è consumata la tragedia, per
arrivare di fronte alla villetta dove abita il 72enne con la famiglia. Alla sfilata, organizzata dai commercianti del paese della Bassa, hanno
preso parte molti esercenti, gente comune ed esponenti politici. Presenti
diversi sindaci della provincia di Bergamo, di diversi colori politici, oltre
ad alcuni esponenti della Lega Nord. Tra loro il segretario bergamasco Daniele Belotti: "Il problema è che
lo Stato continua a portare delinquenti in Italia, che poi commettono reati
gravissimi come quello di cui è stata vittima la famiglia Balestra -ha tuonato
Belotti -. Poi ci sono leggi troppo morbide, che favoriscono la delinquenza.
Credo, e spero, che si ripeteranno nuovi casi come quello di Monella ad Arzago,
di un imprenditore onesto che uccide un ladro che gli entra in casa. Lo spero
proprio". Insieme a Belotti anche il presidente del Copasir Giacomo
Stucchi e il deputato Cristian Invernizzi. Presente anche il figlio di Antonio Monella, il 26enne Alberto: "Sono
qua per dimostrare la mia solidarietà alla famiglia Balestra. Anche mio padre
in carcere è rimasto molto colpito da questa vicenda. Lui sta bene ma è molto
provato dopo più di tre mesi di cella. Speriamo sempre nella grazia e siamo
fiduciosi che possa arrivare". Prima della partenza, sul cancello della Bm costruzioni meccaniche è stato
appeso uno striscione "Alfano siamo stanchi... Padroni a casa
nostra". Il sindaco di Cividate Luciano Vescovi ha poi tuonato: "Non
è giusto che due persone oneste che lavorano fino alle 9 di sera vengano
massacrate da tre bast... Lo Stato deve intervenire". Il corteo ha poi
sfilato in modo silenzioso e composto lungo le vie del paese, fino alla villa
dei Balestra, dove è stato appeso un altro striscione: "Nelo mola
mia". Giovanni Balestra è sempre ricoverato in coma farmacologico al Niguarda di
Milano, in pericolo di vita, dopo che è stato colpito alla testa con una barra
da 40 chilogrammi. Il figlio Adriano, invece, è stato operato al braccio e al volto, massacrato
con un bastone dai ladri. Nel frattempo proseguono le indagini per trovare i tre, a quanto pare
dell'est, che martedì sera si sono introdotti nella ditta dei Balestra e li
hanno picchiati selvaggiamente per poi fuggire con il furgoncino della ditta.
Il veicolo è stato ritrovato il giorno successivo a Pontoglio, mentre gli
inquierenti stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di
sorveglianza per trovare elementi utili all'identificazione. Ad affiancare i carabinieri di Treviglio e di Martinengo, sono arrivati
anche gli agenti del nucleo investigativo di Bergamo, gli stessi che hanno
lavorato sul caso di Yara Gambirasio.
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