venerdì 12 dicembre 2014

BERGAMO NEWS - 12/12/14 - "Giustizia per Nelo", in 700 a Cividate per il 72enne massacrato dai ladri


Un lungo corteo ha sfilato venerdì sera a Cividate al Piano per chiedere giustizia per Giovanni Balestra, l'imprenditore massacrato insieme al figlio Adriano da tre ladri che aveva sorpreso all'interno della propria azienda. Circa 700 le persone presenti alla manifestazione partita proprio dalla ditta dove si è consumata la tragedia, per arrivare di fronte alla villetta dove abita il 72enne con la famiglia. Alla sfilata, organizzata dai commercianti del paese della Bassa, hanno preso parte molti esercenti, gente comune ed esponenti politici. Presenti diversi sindaci della provincia di Bergamo, di diversi colori politici, oltre ad alcuni esponenti della Lega Nord. Tra loro il segretario bergamasco Daniele Belotti: "Il problema è che lo Stato continua a portare delinquenti in Italia, che poi commettono reati gravissimi come quello di cui è stata vittima la famiglia Balestra -ha tuonato Belotti -. Poi ci sono leggi troppo morbide, che favoriscono la delinquenza. Credo, e spero, che si ripeteranno nuovi casi come quello di Monella ad Arzago, di un imprenditore onesto che uccide un ladro che gli entra in casa. Lo spero proprio". Insieme a Belotti anche il presidente del Copasir Giacomo Stucchi e il deputato Cristian Invernizzi. Presente anche il figlio di Antonio Monella, il 26enne Alberto: "Sono qua per dimostrare la mia solidarietà alla famiglia Balestra. Anche mio padre in carcere è rimasto molto colpito da questa vicenda. Lui sta bene ma è molto provato dopo più di tre mesi di cella. Speriamo sempre nella grazia e siamo fiduciosi che possa arrivare". Prima della partenza, sul cancello della Bm costruzioni meccaniche è stato appeso uno striscione "Alfano siamo stanchi... Padroni a casa nostra". Il sindaco di Cividate Luciano Vescovi ha poi tuonato: "Non è giusto che due persone oneste che lavorano fino alle 9 di sera vengano massacrate da tre bast... Lo Stato deve intervenire". Il corteo ha poi sfilato in modo silenzioso e composto lungo le vie del paese, fino alla villa dei Balestra, dove è stato appeso un altro striscione: "Nelo mola mia". Giovanni Balestra è sempre ricoverato in coma farmacologico al Niguarda di Milano, in pericolo di vita, dopo che è stato colpito alla testa con una barra da 40 chilogrammi. Il figlio Adriano, invece, è stato operato al braccio e al volto, massacrato con un bastone dai ladri. Nel frattempo proseguono le indagini per trovare i tre, a quanto pare dell'est, che martedì sera si sono introdotti nella ditta dei Balestra e li hanno picchiati selvaggiamente per poi fuggire con il furgoncino della ditta. Il veicolo è stato ritrovato il giorno successivo a Pontoglio, mentre gli inquierenti stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza per trovare elementi utili all'identificazione. Ad affiancare i carabinieri di Treviglio e di Martinengo, sono arrivati anche gli agenti del nucleo investigativo di Bergamo, gli stessi che hanno lavorato sul caso di Yara Gambirasio.

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