Che c'azzeccano la bicicletta o la luna di miele padane con la causa del Nord?
L'operazione «ramazze» della Lega 2.0 passa anche attraverso la spending review
della galassia di società (circa una ventina in tutto) create nell'era Bossi.
Padania libera, per ora (forse) dal business. Il Consiglio federale di
ieri ha dato carta bianca all'ex segretario nazionale Giancarlo Giorgetti per
decidere la sorte delle svariate attività: chiuderle o cederle. L'indirizzo del
nuovo leader Roberto Maroni è chiaro: la mission è fare politica, non impresa. Ergo: taglio netto con tutto ciò che odora di affari (e di passato):
dalla Bicicletta padana (azienda appunto che produce due ruote «urbane» di un
certo livello) alla Padania Bella viaggi, specializzata in tour e vacanze. Resta
invece di proprietà dei lumbard il pratone di Pontida. Il «sacro suolo» non è in
vendita (formalmente intestato alla finanziaria Pontida Fin srl), anche se il
raduno di quest'anno è saltato, rimandato al 7 aprile 2013. «A Giorgetti
– entra nel dettaglio il vicesegretario federale Giacomo Stucchi – è stato
affidato il riassetto delle società che fanno riferimento alla Lega. Gli è stata
data carta bianca sulla chiusura delle società, se in perdita; oppure sulla
cessione a privati, nel caso di realtà che possono anche far utili ma che
essendo meramente commerciali e imprenditoriali non c'entrano niente con la
politica».
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